Quali sono e a che servono gli estrattori di succo senza bpa? Guida passo per passo

Quali sono e a che servono gli estrattori di succo senza bpa? Guida passo per passo

Gli estrattori di succo sono dispositivi che consentono di realizzare dei concentrati dall’elevato valore nutritivo. In quanto pongono in essere delle lavorazioni, in grado di non ridurre, o persino compromettere, l’esistenza di una serie di elementi benefici contenuti nella frutta e nella verdura. Si distinguono dunque dalle centrifughe o dai frullatori. Che invece danno vita a delle trasformazioni rapide ed invasive, da cui deriva la generazione di un forte attrito tra gli elementi destinati al taglio e gli ingredienti coinvolti. Ciò comporta l’eliminazione di una parte di una serie di entità rilevanti. L’utilizzo degli estrattori è consigliato a chiunque, soprattutto a coloro che conducono una vita salutare. Ma sono utili anche per i più piccoli. Che hanno la necessità di essere alimentati in maniera sana e nutriente.

  • Esistono diversi modelli di estrattori. Le differenziazioni tra di essi emergono in relazione alla potenza del dispositivo elettrico, al numero di giri al minuto che compie la coclea, al design e ai materiali con cui sono realizzati. dal punto di vista strutturale sono tutti costituiti da una corpo macchina, su cui è affiancato o posto al di sopra, a seconda se l’estrattore sia orizzontale o verticale, il contenitore. All’interno di esso è inserita la coclea, a cui viene trasmesso il movimento attraverso cui avviene l’estrazione del succo dagli alimenti con cui viene a contatto. Tra il recipiente e la coclea è posto invece il filtro. Che permette la fuoriuscita del succo separato dal materiale di scarto. L’elaborato si raccoglie all’esterno tramite un tubicino posto sulla parete esterna dell’estrattore. Diversi estrattori consentono anche l’espulsione simultanea degli scarti di lavorazione.

I materiali utilizzati

La tipologia di materiali utilizzati varia a seconda del modello che si prende in esame. Le differenze più eclatanti si ritracciano tra gli apparecchi di fascia inferiore e quelli di maggior pregio, anche definiti professionali. In quanto questi ultimi utilizzano materiali più performanti, idonei a garantire una significava affidabilità ai dispositivi. Nella maggior parte dei casi la coclea è ottenuta con la plastica dura oppure con l’acciaio inossidabile. Gli estrattori più evoluti si avvalgono di una resina speciale, definita Ultem, che si distingue per risultare durevole e inalterabile. Per quanto riguarda i filtri, nei modelli meno pregiati sono fatti con la plastica dura. Le migliori versioni inseriscono invece una maglia di acciaio, resistente e duratura. Il corpo macchina, infine, a parte il dispositivo custodito al suo interno, è realizzato con la plastica o avvalendosi di rivestimenti in acciaio inossidabile.

Per quanto riguarda il contenitore, dove si muove la coclea, il più delle volte è realizzato con la plastica dura. Ma le case produttrici che realizzano estrattori di fascia superiore preferiscono affidarsi al vetro. Che, oltre a risultare più interessante dal punto di vista estetico, si ritiene un materiale utile e resistente. In quanto è facile da pulire e mantiene intatte le caratteristiche chimiche per un periodo di tempo illimitato. Di contro, la plastica, a prescindere dalla sua qualità, tende in modo graduale a deteriorarsi, oltre a perdere la trasparenza e la lucentezza originaria. In ogni caso tutti gli oggetti in plastica che vanno a contatto con gli alimenti di questi tempi devono risultare con la sigla BPA free, ossia è necessario che siano realizzati senza il coinvolgimento di una sostanza potenzialmente nociva, conosciuta come bisfenolo A.

Che cosa significa BPA free?

Oramai gran parte dei prodotti in plastica, finalizzati alla custodia di elementi per uso alimentare, hanno la sigla BPA Free. Ciò sta a significare che sono realizzati senza ricorre ad una particolare mescola: il bisfenolo A. Questo composto chimico vanta una serie di proprietà, in grado di rendere i prodotti particolarmente resistenti. Ciò nonostante la sua presenza si è rivelata essere un potenziale pericolo per la salute. Sebbene non si sia ancora trovata una correlazione diretta tra l’insorgenza di determinate patologie e la presenza di questa mescola, ci sono una serie di indizi eloquenti. Che hanno indotto a ritenere responsabile il bisfenolo A di una serie di problematiche. In pratica, in certe condizioni, dovute soprattutto al cambio di temperatura e quindi all’irraggiamento solare diretto, la plastica muta dal punto di vista chimico liberando minime quantità di componenti con cui è realizzata, in grado di contaminare ciò con cui vengono a contatto.

Il problema ovviamente si pone quando all’interno della plastica si custodiscono generi alimentari. Diversi studi in particolare hanno rilavato una probabile connessione fra problematiche legate allo sviluppo e alla crescita, nonché alla riproduzione, provocate dalla circolazione nell’organismo di determinate quantità di bisfenolo A. Oltretutto il composto chimico si potrebbe ritenere responsabile anche di certe forme di diabete o di malattie di vario genere. Alla stessa maniera si ritiene probabile una sua incidenza negative nei confronti del sistema nervoso centrale. Per questo motivo nel tempo si è deciso di correre ai ripari. E di evitare di inserire la sostanza nella produzione della plastica, in particolar modo quella concepita per fungere da custodia di varie tipologie di generi alimentari.

Consigli utili

Sebbene gran parte delle plastiche dedicate ad un utilizzo alimentare siano oramai realizzate senza il bisfenolo A, è necessario comunque assicurarsene. Soprattutto quando si acquista un apparecchio per la cucina è indispensabile rilevare che sia presente la sigla BPA free. In quanto esistono ancora delle produzioni che si avvalgono di plastiche ottenute con vecchi metodi di lavorazione. Dunque potrebbero essere ottenute con il composto chimico incriminato. Si riscontrava praticamente sempre l’esistenza di questa sostanza nel policarbonato. Che si utilizzava per la realizzazione di varie tipologie di contenitori finalizzate a conservare gli alimentare. Anche le bottiglie di acqua minerale. Dunque è bene riuscire ad avvalersi soltanto di prodotti di ultima generazione, che nella maggior parte dei casi si avvalgono di elementi in plastica senza l’inserimento di questa sostanza.

  • La sigla BPA free di norma si trova apposta in corrispondenza della custodia esterna dell’apparecchio. Ciò nonostante è possibile rilevarne l’esistenza anche all’interno del libretto informativo, all’interno del quale si annoverano i materiali con cui è realizzato il prodotto acquistato e le indicazione su come utilizzarlo nel migliore dei modi.

Altro da approfondire è su questo sito specifico sugli estrattori e centrifughe.